Museo Audiovisivo della Resistenza
Lo strazio, il dolore, le speranze in un mondo migliore che vissero molte generazioni durante la Resistenza, sulla Linea gotica, raccolte e illustrate attraverso le immagini e gli strumenti multimediali moderni. Volti e parole di uomini e donne che ci parlano ed insegnano ancora.
Storia
Nel 1948 su una proprietà ceduta da un privato al Comune di Sarzana, fu edificata, con il lavoro volontario di ex partigiani e di cittadini, una colonia montana estiva che dal periodo dell’immediato dopoguerra fino all’estate del 1971 ha ospitato migliaia di bambine e bambini.
In seguito, per la mancanza di adeguata manutenzione, l’edificio si era gravemente deteriorato. A partire dal 1994, per iniziativa dell’ANPI di Sarzana e in accordo con l’amministrazione comunale, si decise di destinare il fabbricato a Museo della Resistenza delle province della Spezia e di Massa Carrara, decorate di medaglia d’oro al Valore Militare per il contributo dato dalle popolazioni alla riconquista della libertà e della democrazia.
Si è quindi provveduto, con il concorso di numerosi enti pubblici, associazioni e privati cittadini, al recupero del fabbricato dell’antica colonia, per trasformarlo in un monumento alla pace in una zona che è stata teatro di violenti scontri tra partigiani, tedeschi e fascisti e che ha subito distruzioni e stragi di popolazioni inermi.
La struttura edilizia del Museo è stata completata nel 1999. Il Museo è stato inaugurato il 3 giugno del 2000, ed è costituito da una moderna installazione audiovisiva e da supporti multimediali, che consentono organici percorsi di indagine storica e di approfondimento didattico sui temi della Resistenza e della costruzione della democrazia in Italia.
Il museo è dedicato alla memoria dei comandanti partigiani Alessandro Brucellaria “Memo” e Flavio Bertone “Walter” e di tutti coloro che hanno combattuto per la libertà.
Sede
Il museo è Immerso in un bosco di castagni secolari e nelle giornate limpide, con uno sguardo si abbraccia il suggestivo panorama da Portovenere e il Golfo dei Poeti fino alle Alpi Apuane. Situato in un luogo simbolico della Resistenza locale perché teatro della lotta di Liberazione, nel dopoguerra, l’edificio divenne, per volontà dei partigiani e delle partigiane, una colonia montana per i/le bambini/e.
Altre informazioni
Adiacente al Museo si trova il Circolo culturale enogastronomico “Archivi della Resistenza”.
Il circolo, più simile a una osteria o a una trattoria popolare che a un ristorante, offre la possibilità di gustare i piatti della tradizione contadina e locale, con un lavoro di ricerca e riscoperta che il collettivo di Archivi della Resistenza interpreta non diversamente dalle sue ricerche in campo storico (vai alla scheda). Si privilegiano prodotti di stagione, prodotti tipici e le rilevanze gastronomiche locali, con particolare attenzione alla filiera corta, ai prodotti a Km 0, alle produzioni di qualità eco-compatibile. La sala da pranzo non è grande ma accogliente e spesso capita di incontrare i partigiani e le partigiane, ancora vivaci e disponibili a scambiare qualche “buona” parola.
Il Circolo è stato inaugurato il 3 giugno 2012, con l’inizio della nuova gestione del Museo da parte della associazione Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani.
Sui siti del Museo e dell’associazione e sulle relative pagine Facebook è possibile seguire l’intensa programmazione culturale, che prevede quasi ogni settimana: concerti, reading, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, mostre fotografiche e vari incontri (laboratori, seminari e convegni) di carattere culturale, storico e/o artistico.
Il Circolo è aperto generalmente nel fine settimana, ma è possibile anche prenotare aperture straordinarie per gruppi.
È gradita la prenotazione al 329/0099418 oppure 0187 680014, info@archividellaresistenza.it
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