
Museo Archivio dei Malaspina
Ubicato nel palazzo dei Malaspina di Mulazzo, è dedicato alla storia della grande consorteria Malaspiniana di Lunigiana e del grande navigatore Alessandro Malaspina, attraverso oggetti, strumenti nautici, carte, documenti, manoscritti, libri che ne ricreano con grande suggestione la leggendaria figura.
Storia
Nel 1991 l’amministrazione comunale di Mulazzo stipulò una convenzione con l’associazione privata denominata Centro “Alessandro Malaspina per la storia e le tradizioni marinare” e per effetto di tale convenzione nacque il Centro di Studi Malaspiniani “Alessandro Malaspina”.
L’istituzione ha il fine di promuovere gli studi sulla famiglia Malaspina e, in particolare, sul navigatore Alessandro Malaspina.
Sede
Il Comune mise a disposizione il palazzo, sorto nel XV secolo sulle fondamenta di un più antico edificio, che era stato residenza di uno dei due rami dei Malaspina marchesi di Mulazzo; il Centro “A. Malaspina”, a sua volta, vi depositò la propria biblioteca specializzata (viaggi, esplorazioni, storia locale e dell’America latina) ed i propri archivi storici (che includono l’archivio domestico dei Malaspina di Mulazzo e quello di un suo compagno di viaggio, il cremonese Fabio Ala Ponzone). Fin dall’inizio il Centro divenne un insostituibile punto di riferimento internazionale per gli studiosi di Alessandro Malaspina e, più in generale, della famiglia che governò gran parte della Lunigiana per oltre un millennio.
Nel 2003, l’amministrazione comunale di Mulazzo convenne sul fatto che fosse necessario creare, accanto ad una struttura “specialistica”, quale il Centro di Studi, anche degli spazi destinati al pubblico e deliberò di dar vita ad un “archivio-museo”ristrutturando gli spazi con nuovi adeguati standard tecnico funzionali .012.jpg
Altre informazioni
L’Archivio-Museo dei Malaspina fu inaugurato il 7 maggio 2005 allestendo tre sale adiacenti all’auditorium:
La prima è dedicata alla Lunigiana ed alla consorteria malaspiniana nei vari secoli;
la seconda ai Malaspina di Mulazzo e in particolare ad Azzo Giacinto III, ultimo marchese“giacobino”;
la terza, che è anche la più grande, raccoglie documenti, stampe, libri e cimeli e strumenti di navigazione riguardanti Alessandro Malaspina e la cultura della sua epoca.
Il Museo usufruisce anche di una biblioteca specializzata con volumi giunti da tutto il mondo ed antiquaria dedicata alla famiglia Malaspina, raccolte dal Centro, e di un archivio nel quale è presente l’Archivio familiare dei Malaspina di Mulazzo, capo feudo imperiale per il ramo dello Spino Secco, di rilevante importanza storica.
Tenuto conto altresì che sono difficilmente compatibili l’esigenza di evitare il rischio che tale patrimonio possa nel futuro andare disperso e quella di mantenere costruttivi rapporti con le amministrazioni comunali destinate a succedersi nel tempo,recentemente è stata istituita la Fondazione Alessandro Malaspina onlus per gli studi malaspiniani, la quale è dotata delle risorse sufficienti a garantire l’autonoma esistenza nel tempo dell’Archivio-Museo dei Malaspina ed il funzionamento del Centro di Studi.
L’Archivio-Museo dei Malaspina è inserito entro la rete provinciale museale di Massa Carrara denominata Terre dei Malaspina e delle statue stele, ed ottempera a tutte le attività culturali annualmente promosse e coordinate dalla rete, oltre ad avere una attenta politica didattica nei confronti delle scuole, avendo a tema contenuti legati alla storia dei Malaspina per i quali può vantare l’utilizzo didattico ed anche multimediale dei documenti dell’Archivio dei Malaspina, digitalizzati e consultabili, per la didattica della storia, nella sala multimediale/auditorium.
Un importante ruolo l’Archivio Museo lo esercita anche partecipando al servizio on line didattico di Archiweb, servizio web degli archivi storici comunali e di particolare interesse della provincia di Massa Carrara, in funzione dell’importanza degli archivi familiari malaspiniani ivi conservati.
Attività
Il Centro ha allestito importanti convegni internazionali di studio ed ha partecipato alle principali manifestazioni malaspiniane tenutesi in vari paesi del Vecchio e del Nuovo Mondo (Italia, Spagna, Canada, Argentina, Perù, Cile…) avviate in occasione delle celebrazioni del quinto centenario della scoperta dell’America.
E’ stata parimenti inaugurata anche l’attività editoriale, articolata nelle sezioni “fonti”, studi”, “reprints”.
02.jpgLa maggiore attività culturale, didattica ed editoriale è comunque centrata sulla storia della navigazione e sul rapporto Europa/Americhe dal punto di visto etno-demo antropologico, cartografico geografico e filosofico, a partire dalla scoperta dell’America attraverso le grandi esplorazioni europee del nuovo mondo, fino XVIII secolo che si chiude con l’ultima esplorazione scientifico politica di Alessandro Malaspina.
Alessandro Malaspina nacque a Mulazzo nel 1754. Entrato a venti anni nella Real Armada, realizzò per la corona di Spagna la più importante spedizione scientifico-politica del Settecento (1789-1794) attraverso quasi tutti i possedimenti spagnoli dell’America e dell’Oceania, per definire la cartografia nazionale ma soprattutto per verificare lo status delle colonie ed elaborare linee di politica coloniale innovative, ispirate ai principi illuministi dell’epoca.
Nel 1795, ingiustamente accusato di complotto di stato, fu arrestato e segregato alla Coruña, nella fortezza di San Antón. Ivi si dedicò ai prediletti studi economici, filosofici e letterari. Liberato sul finire del 1802, per interessamento di Napoleone, rientrò in Italia, traendo con se i propri manoscritti inediti, e si stabilì a Pontremoli, ove morì nel 1810.
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